Il primo cambiamento è la consapevolezza. Si comincia a essere consapevoli dei propri veri obiettivi e si inizia a catalizzare tutte le energie solo nelle cose funzionali alla nostra crescita.
Questo ovviamente non deve intendersi come nel fare solo ciò che ci piace, ma nell’affrontare le situazioni che non ci piacciono con uno spirito diverso.
Da questo ne deriverà sicuramente un grande focus, una sorta di bussola interiore che, indipendentemente dalle chiacchiere e dalle opinioni degli altri, quindi dai condizionamenti esterni, ci fa capire che stiamo agendo nella direzione giusta per la nostra vita e ci fa entrare in coerenza con le persone che ci stanno vicine.
Riusciremo a vivere con la nostra vera identità senza far male a nessuno e neanche subirlo, avremo quindi finalmente chiarezza di qual è il l’obiettivo da realizzare, perché saremo finalmente veri e sinceri con noi stessi e con gli altri.
Il nostro miglioramento in ogni caso non andrà a danneggiare gli altri, ma anzi, il più delle volte una delle conseguenze che si genereranno è che chi ci vede migliorare vorrà a sua volta migliorarsi.
In senso opposto, chi rifiuterà quel cambiamento, si allontanerà spontaneamente, dimostrando che in realtà non è nei suoi interessi il nostro miglioramento.
Ti sarai liberato di un peso, fidati.
Questo può sembrare cinico, ma in realtà non lo è, ti spiego subito perché: se ti capiterà di rivalutare una persona che ti è vicina e di lasciartela alle spalle, cosa che può accadere sia con persone appena conosciute che con altre che invece si conoscono da molto tempo.
Ti accorgerai di non aver bisogno della loro presenza.
È un peccato questo?
Secondo me no…
Partiamo da un presupposto, una relazione sana non è basata sul bisogno.
I tuoi bisogni dovrai soddisfarli da te, non con altre persone, perché questo equivale a usarle. La vita è un percorso e le persone che ci camminano a fianco sono compagni di questo viaggio, che sia in amore o in amicizia, non degli strumenti per colmare i nostri vuoti.
Ciò che devi cercare, di cui devi circondarti, sono relazioni che non hanno bisogno, ma siano basate sul piacere e sulla voglia nei confronti dell’altro.
Il secondo cambiamento invece riguarda le energie. Ti renderai conto che sarà molto più difficile arrivare a fine giornata svuotato e scarico. Questo perché quel tipo di stanchezza non è legata alla fatica fisica, bensì emotiva.
Nel momento in cui affronti questo percorso personale, che si ripercuoterà nella tua sfera professionale, arriverai alla sera che magari sarai anche stanco fisicamente, ma mentalmente sarai più fresco che quando ti svegli la mattina.
Un consiglio: tieni sempre d’occhio il livello energetico, perché è esemplificativo per la tua situazione emotiva.
Un’altra cosa che potrebbe capitare è che crescendo personalmente ci si renda conto che invece la propria professione non sia in realtà quella giusta.
Cosa fare in questo caso?
Beh, in realtà questa è una grande fortuna, ci si sveglia da un torpore, quindi si prende consapevolezza di cosa siamo in realtà e quindi si inizia a compiere una serie di scelte che siano compatibili con la propria vita, al fine di mantenere le sicurezze e il controllo, ma iniziando a esplorare mondi nuovi.
Questa spinta porterà a uscire dalla zona di comfort e scoprire così una serie di qualità, sia nella sfera personale che professionale, innovative, anticonformiste e personali.
Saranno adattate alla vera essenza identificante e si riuscirà a diventare delle persone integre e capaci di essere se stesse in ogni situazione, senza bisogno di interpretare ruoli che troppo spesso diventano delle gabbie… che, anche se dorate, sono pur sempre gabbie.
Cristiano Paolini